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“Appunti fotografici. La Venezia di Luigi Ferrigno”

Febbraio 19 -8:00 - 17:00

Venezia. La mostra Appunti fotografici. La Venezia di Luigi Ferrigno a cura di Lorenza Bravetta alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia (fino al 1 aprile 2024) ripercorre, attraverso 89 fotografie, la produzione di Luigi Ferrigno per fasi temporali e stilistiche, scandite in tre sezioni dedicate. Foto apertura: Luigi Ferrigno, Turisti a San Marco, lo spuntino

Venezia è la sua vita

Luigi Ferrigno, Burano, la finestra del pescatore, 1960

Venezia per Ferrigno è tutta la vita: la città della famiglia, di quarant’anni di lavoro in vetreria sull’isola di Murano, della passione per la fotografia che lo accompagna. Un racconto della città il suo, nato dall’esperienza e dalla sensibilità personali, documento storico e rappresentazione di poetica essenzialità. Mi ritengo un fotografo di strada. Fotografo la gente di ogni giorno. Uso ancora una vecchia macchina analogica con pellicola in bianco e nero… Delle volte ti sogni certe cose. Hai come una visione. Poi vai in giro, vedi il sogno e scatti. E’ una cosa istantanea”, racconta di sé Ferrigno.
Alla Querini Stampalia il fotografo ha affidato nel 2021 il suo archivio – più di 25.000 immagini – perché fosse conservato, valorizzato e messo a disposizione di tutti. La mostra ne presenta una piccola ma significativa parte. 

Prima sezione: La città e il turismo, i mestieri e la produzione del vetro

Luigi Ferrigno, Turista a San Marco

Cinquantanove fotografie scattate dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Sessanta che rappresentano una documentazione in bianco e nero di una Venezia solo apparentemente minore, quella del Ghetto, dei bambini che giocano in campo, dei mestieri – in particolare i lavoratori del vetro – delle marginalità sociali e della vita quotidiana, ma anche la città monumentale, con le sue chiese e le sue ‘pietre’, le feste, i grandi eventi, i primi turisti.
Sono gli anni del ‘Circolo Fotografico La Gondola’ e del sodalizio de ‘Il Ponte’, dell’amicizia con Enrico Gigi Bacci, Gianni Berengo Gardin, Giuseppe Bepi Bruno, delle influenze dei fotografi della generazione precedente.

Il lavoro in vetreria

Luigi Ferrigno, Murano 1960, vetreria soffio stampo

Accanto alle fotografie che restituiscono il lavoro in vetreria sono esposte alcune produzioni della Artistica Vetreria rag. Aureliano Toso, disegnate da Dino Martens e realizzate nel periodo in cui Luigi Ferrigno lavorava presso la stessa.
Chiudono questa sezione le sette fotografie della serie Nevicata a Venezia del 1907 di Mario Nunes Vais – come Ferrigno fotografo nel tempo libero dalla professione – e alcune prove per cartoline del fondo Morpurgo dal titolo Lido di Venezia realizzate pochi anni dopo, tutte conservate presso ICCD l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura, che fungono qui da citazione a una lunga cronaca per immagini che ha avuto nel nostro Paese figure di grande rilievo.

Seconda sezione: Le Conterie

Negli anni Novanta Luigi Ferrigno riprende a fotografare e predilige l’uso del colore. Entrato nel nucleo della Protezione Civile di Venezia realizza veri e propri reportage sul degrado dei monumenti veneziani a rischio e sugli interventi di soccorso e salvaguardia che i volontari del gruppo conducono sul patrimonio artistico, ambientale e industriale.
Le diciotto fotografie esposte documentano uno di questi salvataggi in un’area industriale dismessa a Murano, specializzata nella produzione di perle e perline: le Conterie.

La storia delle Conterie

Luigi Ferrigno, Murano Conterie, 1997

La Società veneziana per l’Industria delle Conterie nasce nel 1898 come consorzio di oltre una decina di aziende del settore, e opera a Murano fino al 1993 in un grande complesso tra Palazzo Giustinian e la Basilica di San Donato. Diviene la sede di una delle più importanti realtà industriali della storia dell’isola, con i suoi 18 forni a gas e i 3.000 operai che tra il 1940 e il 1970 erano in grado di produrre 45.000 tonnellate di perline. Il Comune di Venezia acquista l’area nel 1995 e avvia un progetto di recupero.

Terza sezione: Frammenti della terra

Luigi Ferrigno, Notturno, il Caffè Florian a San Marco

A partire dagli anni Novanta, Ferrigno concilia la ricerca documentale con una più libera e audace espressione artistica, spaziando dal paesaggio alle archeologie industriali ad atmosfere intime e di dettaglio, e spingendosi fino a vere e proprie astrazioni.
Le stesse astrazioni, stilisticamente più consapevoli, si ritrovano nella produzione recente, i ‘Frammenti della terra’, presentati qui con una serie di dodici fotografie. Paesaggi di luce e colore che ci proiettano in una dimensione onirica altro non sono che frammenti di vetro, ingranditi e distorti – come spesso accade per i ricordi e per i sogni – dall’obbiettivo. Un elemento, il vetro, che ancora una volta ritorna con una duplice valenza: rappresenta il lavoro e il passato ma è, al tempo stesso, materia duttile alla sua ricerca artistica e documentale che qui recupera per proiettarsi in un futuro immaginifico.

Luigi Ferrigno, Macoi 4 – 2010

“Scatti capaci di restituire – scrive Lorenza Bravetta – la storia di un fotoamatore che, come molti altri prima e dopo di lui, ha scelto questo linguaggio per raccontare una storia. La sua e quella di una città, con le piccole e grandi trasformazioni che, nell’ultimo mezzo secolo, l’hanno segnata”.

Cortometraggio e catalogo

Luigi Ferrigno, Murano 1960, vetreria

Il pubblico è accolto in mostra da Istantaneo. Luigi Ferrigno (12’) il video ritratto di Luigi Ferrigno realizzato nell’estate del 2023 da Giulia Vannucci, giovane filmmaker che dal 2020 lavora al progetto “Video Ritratti di Fotografi”, una serie di video documentari dedicati ad alcuni esponenti della fotografia italiana e internazionale. Il film raccoglie con sensibilità poetica i ricordi del fotografo e le testimonianze di alcune personalità che a vario titolo e in diversi contesti sono state importanti nel suo percorso.

In occasione della mostra è stato realizzato il catalogo Appunti fotografici. La Venezia di Luigi Ferrigno (Edizioni b-r-u-n-o.it, Venezia, novembre 2023) con testi di Lorenza Bravetta, Carlo Birrozzi e Cristina Celegon e un ampio apparato fotografico di tutte le opere esposte.

Il fotografo

Luigi Ferrigno, Il traino 1959

Luigi Ferrigno nasce a Venezia nel 1935, figlio di albergatori che gestiscono un albergo a Mestre. A sedici anni inizia a lavorare in un importante hotel veneziano e presto si trasferisce prima a Roma e poi a Napoli lavorando sempre nel settore dell’ospitalità.
Rientra a Venezia nel 1956 e già dal 1957 diviene socio del circolo fotografico ‘La Gondola’, dimostrando quindi una passione precoce per la fotografia. Nel 1961 insieme a fotografi più noti quali Gianni Berengo Gardin, Giuseppe (Bepi) Bruno, Paolo Magnifichi, abbandona il ‘Circolo La Gondola’ e fonda il ‘Gruppo fotografico Il Ponte’.
In questi anni lascia anche il settore alberghiero e inizia a lavorare in fornace a Murano per la vetreria di Aureliano Toso prima e per la Effetre Murano successivamente. Partecipa a molte mostre fotografiche a partire dalla sua collaborazione alla Mostra Internazionale Biennale di Fotografia del 1957 e del 1959.

L’Archivio

L’archivio, donato da Luigi Ferrigno alla Fondazione Querini Stampalia nell’estate del 2021, raccoglie 25.294 immagini e ne testimonia tutta l’attività. Come qualsivoglia archivio fotografico costituitosi nella seconda metà del Novecento raccoglie una Sezione analogica, costituita da diapositive, negativi e fotocolor e una Sezione digitale di circa 3.000 immagini. Luigi Ferrigno ha in questi ultimi anni digitalizzato i suoi lavori e anche questo prodotto è ora conservato nella Fototeca digitale della Fondazione.
Nella sua produzione possono essere identificati due principali filoni di interesse.
Un primo periodo vede protagonista Venezia e la sua società, con particolare attenzione ai mestieri, alla vita quotidiana, agli usi e costumi. Ci sono immagini di pescatori che vivono in barca, le ‘peate’, enormi barconi condotti da due soli vogatori, con remi impossibili. Ci sono i giochi in campo dei bambini. I lavoratori del vetro nelle fornaci centenarie, immagini tanto care al fotografo Luigi Ferrigno. Istantanee di vita di tutti i giorni, semplici, che rappresentano un importante patrimonio etnografico e conferiscono all’archivio di Gigi Ferrigno la fisionomia di uno ‘scrigno’ prezioso per capire meglio la storia contemporanea.
Un secondo periodo, alla ripresa negli anni ’90 della sua antica passione, ha la città lagunare sempre al centro del suo lavoro, ma il fotografo sposta ora l’attenzione sulla Venezia monumentale, sulle chiese e le pietre, abbandonando in parte il bianco e nero e lavorando in diapositiva. Un’indagine finalizzata a documentare l’esistente, anche in collaborazione con il Servizio della Protezione Civile del Comune di Venezia.

Oggi Luigi Ferrigno continua a fotografare ed è tornato a raccontare la sua Venezia ‘minore’, la Venezia delle persone, dei mestieri, della vita quotidiana.

La curatrice

Lorenza Bravetta consulente nel campo della fotografia, è attualmente direttore del Museo Nazionale dell’Automobile e membro del Comitato Scientifico di Triennale Milano con delega per  fotografia, cinema e new media. E’ stata consigliere del Ministro della Cultura per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale (2017/2018) e fondatore e direttore di Camera, Centro Italiano per la Fotografia (2015/2016).

Dettagli

Data:
Febbraio 19
Ora:
8:00 - 17:00
Categoria Evento:
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