Roma. Giunge per la prima volta a Roma ai Musei Capitolini la Deposizione di Cristo, capolavoro del veneziano Jacopo Robusti (Venezia 1519 -1594), detto il Tintoretto, il pittore più geniale e anticonformista del Rinascimento veneziano, secondo per fama solo a Tiziano.

I capolavori di padre e figlio

L’arrivo a Roma della monumentale tela (cm 227 x 294), che sarà esposta fino al 3 dicembre 2023 nella Pinacoteca Capitolina, è frutto di un accordo di collaborazione tra la Sovrintendenza Capitolina e le Gallerie dell’Accademia di Venezia.
La scelta di portare a Roma questo capolavoro da poco riscoperto dà l’opportunità di ammirare un’opera che appartiene alla maturità dell’artista più geniale della Serenissima, affiancandola ai dipinti del figlio Domenico, esposti nella Pinacoteca dei Musei Capitolini.

Domenico Tintoretto, Incoronazione di spine

L’incontro “romano” tra padre e figlio rappresenta un fatto straordinario, visto che in nessun museo pubblico della capitale sono presenti opere di Jacopo, un artista che Giorgio Vasari definì “il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura”. Diventa qui possibile ammirarne potenza e modernità del linguaggio pittorico e apprezzarne l’evoluzione nelle opere del figlio Domenico che alla morte del padre ne ereditò la bottega.

Il dipinto

Nel percorso artistico di Tintoretto l’opera la Deposizione di Cristo si colloca all’apice della sua carriera. La maggior parte degli studiosi concorda attualmente per una datazione intorno ai primi anni Sessanta del Cinquecento (1562).
La grande tela fu presumibilmente eseguita per l’altare maggiore della chiesa gesuita di Santa Maria dell’Umiltà alle Zattere, soppressa nel 1806 e demolita nel 1821. Divenuta proprietà demaniale, l’opera fu assegnata all’Accademia di Venezia dove è rimasta per lo più ignorata fino al restauro condotto da Giulio Bono nel 2008-2009 che ne ha restituito tutta la qualità permettendone la riscoperta.

Jacopo Tintoretto, La deposizione di Cristo, particolare

Il dipinto raffigura il momento in cui il corpo senza vita di Cristo è stato rimosso dalla croce. Giuseppe d’Arimatea sorregge Gesù mentre Maria, svenuta tra le braccia di una pia donna, lo accoglie sul suo grembo. La Maddalena chiude il gruppo dei personaggi allargando le braccia in un gesto di struggente disperazione.

Orari
Tutti i giorni 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Si accede con il biglietto d’ingresso al museo.