Rovigo. Palazzo Roverella, a Rovigo, propone (fino al 28 gennaio 2024) l’esposizione Tina Modotti. L’opera, che ripercorre il lavoro della leggendaria fotografa con oltre 300 scatti, molti mai visti in Italia (nella foto d’apertura, Donna di Tehuantepec, Messico, 1929 ca.): dalle immagini che raccontano la società e il lavoro nel Messico degli anni Venti, alla ricostruzione dell’unica mostra del 1929 a lei dedicata e da lei organizzata, fino alle rare immagini che raccontano il suo errare in molti Paesi.

Molte foto inedite

Tina Modotti, Campesinos che leggono El Machete, Messico 1929

A lei, più che ad altri intellettuali del Novecento, si è dato il discutibile privilegio di essere interessati maggiormente alla sua vita invece che alla sua produzione”, annota il curatore Riccardo Costantini.
“Oggi è tempo di ripensarla nella totalità della sua produzione, partendo dalla sua fotografia, come artista autonoma e donna, libera, umana, armata di profondi valori sociali, attenta alla condizione degli ultimi, alle battaglie di riforma ed educazione, capace di istanze al femminile di rara forza e precoci per i tempi”.

Archivio immenso dell’opera di Tina Modotti

Tina Modotti, Donna con bandiera, Messico, 1928 ca.

“Oggi più che mai, Tina Modotti è la sua fotografia: Cinemazero ha ricostruito la produzione fotografica della Modotti con ricerche in ogni lato del pianeta, arrivando a individuare oltre 500 fotografie da lei scattate, molte di più di quelle note.
Tina non è più, come diceva Sarah M. Lowe “la più nota fotografa sconosciuta del XX secolo”. Ora le sue foto sono acquisite, catalogate (anche se non sempre esibite) dai grandi musei, battute all’asta a prezzi da capogiro.

Raccontare il reale e rappresentare i sogni

Tina Modotti, Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco , Messico 1928

La mostra rodigina approfondisce la varietà di approcci dell’artista rispetto al soggetto ripreso, dalle nature morte, dai lavori più grafici e astratti, alla documentazione sociale fino alla comunicazione politica.
Innegabilmente allieva di uno dei più grandi fotografi della storia, Edward Weston, ma capace fin da subito di attestare una sua autonomia stilistica.

Tina Modotti, Bambina scalza, Messico, 1925 ca.

“Ecco allora che se la mostra di Rovigo un centro doveva avere, non poteva che essere votato alla sua indipendenza: la sua unica mostra personale realizzata in vita (dicembre 1929), ricostruita per la prima volta nel modo più completo. 

Orari

Dal lunedì al venerdì: 09.00 – 19.00
Sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00