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Bergamo, “Yayoi Kusama. Infinito presente” nel Palazzo della Ragione

Bergamo, “Yayoi Kusama. Infinito presente” nel Palazzo della Ragione

Due mesi di proroga per Yayoi Kusama a Bergamo (dal 17/11 al 24/3). In mostra l’iconica Infinity Mirror Room “Fireflies on the Water”

Bergamo. Dal 17 novembre 2023 al 24 marzo 2024 Palazzo della Ragione a Bergamo sarà teatro di una straordinaria operazione artistica e culturale. In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, uno dei più antichi palazzi comunali d’Italia accoglierà la mostra Yayoi Kusama. Infinito presente.
Yayoi Kusama (Matsumoto, Giappone, 1929), l’artista più popolare al mondo – secondo un sondaggio condotto dalla rivista The Art Newspaper – porterà nel cuore della città orobica Fireflies on the Water una delle sue Infinity Mirror Room più iconiche, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York. Foto d’apertura: © Yayoi Kusama, Fireflies on the Water. Whitney Museum of American Art, New York. © Yayoi Kusama. Ph Jason Schmidt

Una dimensione piena di luce ed energia

Kusama
Yayoi Kusama, Fireflies on the Water. Whitney Museum of American Art, New York  © Yayoi Kusama. Ph Sheldan C. Collins

“È una mostra speciale – afferma il curatore Stefano Raimondi, fondatore di The Blank Contemporary Art – resa possibile da un progetto che ha richiesto due anni di lavoro, Yayoi Kusama è un’artista amata in modo trasversale da più generazioni e pubblici, capace di meravigliare e stupire, e la stanza Fireflies on the Water è sicuramente la più adatta a sottolineare le tematiche che accompagnano Bergamo Brescia nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, che affrontano i temi della resilienza, della cura, per aprirsi a una dimensione piena di luce, energia e sconfinate possibilità”.

“Bergamo da tempo – prosegue Giorgio Gori, Sindaco – grazie al grande lavoro di The Blank, di GAMeC e di altri soggetti di rilievo, lavora per promuovere l’arte contemporanea in città, centrale nella programmazione del progetto di Capitale 2023, grazie all’esposizione di Kusama, alle installazioni di piazza della Libertà e del KilometroRosso, ma anche al cantiere per la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della città”.

Si accede in solitudine, uno per volta

L’allestimento, curato da Maria Marzia Minelli, si compone di un percorso introduttivo che approfondisce la ricerca di Yayoi Kusama attraverso poesie, filmati e documentazioni, creando uno spazio di condivisione fisica e digitale dell’esperienza vissuta e permettendo di entrare da più punti di vista nell’immaginario della celebre artista giapponese.
Al centro del percorso Fireflies on the Water è un’installazione dalle dimensioni di una stanza pensata per essere vista in solitudine, una persona alla volta (consentita la sosta di un minuto per ogni spettatore).
L’opera consiste in un ambiente buio, rivestito di specchi su tutti i lati; al centro della sala, si trova una pozza d’acqua, che trasmette un senso di quiete, in cui sporge una piattaforma panoramica simile a un molo e 150 piccole luci appese al soffitto che, come suggerisce il titolo, sembrano lucciole.

Questi elementi creano un effetto abbagliante di luce diretta e riflessa, emanata sia dagli specchi che dalla superficie dell’acqua. Lo spazio appare infinito, senza cima né fondo, inizio né fine. Come nelle prime installazioni di Yayoi Kusama, tra cui l’Infinity Mirror Room (1965), Fireflies on the Water incarna un approccio quasi allucinatorio alla realtà. Sebbene legato alla mitologia personale dell’artista e al processo di lavoro terapeutico, quest’opera si riferisce anche a fonti varie come il mito di Narciso e il paesaggio giapponese nativo di Kusama.

Il luogo che accoglie l’installazione è ovattato nelle luci e nei suoni e l’arrivo alle soglie della stanza ha la valenza di un atto meditativo, di una contemplazione capace di portare il pubblico in una dimensione altra e diversa, un invito ad abbandonare il senso di sé e ad arrendersi a una sorta di magia meditativa.

In contemporanea con San Francisco

Yayoi Kusama, 2020 Foto Yusuke Miyazaki © YAYOI KUSAMA Courtesy Ota Fine Arts, Victoria Miro, David Zwirner

La mostra di Bergamo è parte del programma del Festival di Arte Contemporanea ARTDATE, organizzato da The Blank e Palazzo Monti dal 9 al 26 novembre nelle città di Bergamo e Brescia.
In (quasi)contemporanea con l’installazione di Bergamo, il 14 ottobre apre al MOMA di San Francisco la personale di Yakoi Kusama Infinite Love, che rimarrà aperta fino al 7 settembre 2024. La mostra include la nuova stanza di Kusama, Dreaming of Earth’s Sphericity, I Would Offer My Love (2023), un cosmo psichedelico di colori e luci danzanti.
Invece alla galleria David Zwirner ha appena chiuso I Spend Each Day Embracing Flowers,  Passo ogni giorno abbracciando fiori, una mostra con nuovi dipinti e nuove sculture di Kusama che elaborano i suoi motivi distintivi di zucche e fiori e una nuova Infinity Mirror Room.

INFO

Yayoi Kusama. Infinito Presente. 17/11/2023 – 14/03/2024
Palazzo della Ragione – Piazza Vecchia, Bergamo
Prezzo: intero € 13,50; ridotto: € 10,50
Prenotazione obbligatoria

Yayoi Kusama. Infinito Presente è accessibile ai non udenti anche attraverso visite guidate in LIS – Lingua dei Segni.

Maggiori informazioni e dettagli sulle prevendite sul sito www.theblank.it

Note biografiche

Per Kusama l’arte e la vita sono indissolubilmente legati: nata in Giappone, a Matsumoto, nel 1929. la sua famiglia appartiene all’alta società e aveva previsto per lei una precisa posizione nella società. Fin da bambina però Kusama inizia ad avere delle allucinazioni uditive e visive. Come la stessa artista ha raccontato è iniziato tutto in un campo di fiori di proprietà della famiglia: “C’era una luce accecante, ero accecata dai fiori, guardandomi intorno c’era quell’immagine persistente, mi sembrava di sprofondare come se quei fiori volessero annientarmi”.

L’arte si rivela fin da subito un elemento necessario e terapeutico, con la quale gestisce le sue allucinazioni. La sua famiglia, tuttavia, non accetta la sua passione, tanto che sua madre distrugge i suoi disegni prima che lei riesca a terminarli. È proprio per questo motivo che una delle prime forme d’arte di Yayoi Kusama sono i pois, elementi veloci da disegnare.

Kusama
Yayoi Kusama, Ritratto ©YAYOI KUSAMA

Affascinata da Giorgia O’Keeffe

Dedicandosi con grande dedizione allo studio dell’arte, nonostante il parere contrario della famiglia, rimase colpita dai dipinti dell’artista Giorgia O’Keeffe, moglie di Alfred Stieglitz, e decise di scriverle. Fu proprio dopo aver ricevuto la sua risposta che Yayoi Kusama decise nel 1958 di trasferirsi negli Stati Uniti, trasferendosi prima a Seattle e poi a New York. Qui all’inizio trova notevoli difficoltà nell’ambiente artistico, sia perché fortemente maschile che per le sue origini giapponesi, ma ben presto comincia a farsi notare con le sue opere. Già negli anni Sessanta Kusama consolida la sua posizione nell’avanguardia newyorkese e viene considerata una rivoluzionaria per l’epoca.

Dopo aver raggiunto la fama in tutto il mondo nel 1973 Yayoi Kusama torna in Giappone, dove nel 1977 si fa ricoverare spontaneamente in un istituto psichiatrico dove vive ancora oggi. Ma questo non le ha in alcun modo impedito di affittare un atelier davanti all’ospedale, in cui si reca ogni giorno per dipingere. In questi anni infatti ha continuato a scrivere e a lavorare, collaborando anche con celebri brand di moda, e dedicandosi completamente alla sua ricerca, dipingendo quadri e scrivendo romanzi e poesie.

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