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Escher mai visto, 300 opere a Palazzo Bonaparte

Escher mai visto, 300 opere a Palazzo Bonaparte

Palazzo Bonaparte a Roma ospita la più grande mostra di Escher, maestro delle suggestioni,con circa 300 opere, nuove scoperte e grandi novità

Roma. A 100 anni dalla sua prima visita nella Capitale avvenuta nel 1923, Escher torna a Roma con la più grande mostra a lui mai dedicata, a Palazzo Bonaparte. PROROGATA FINO AL 5 MAGGIO. Immagine d’apertura: Mano con sfera riflettente, 1935. Collezione Rock J. Walker / Walker Fine Art, USA © 2023 The M.C. Escher Company

Maestro delle suggestioni

Relatività, 1953. © 2023 The M.C. Escher Company

Olandese inquieto, riservato e geniale, Escher è l’artista che, con le sue incisioni e litografie, continua ad avere la capacità di trasportarci in un mondo immaginifico e impossibile dove si mescolano arte, matematica, scienza, fisica e design.

Artista scoperto in tempi relativamente recenti, Escher ha conquistato milioni di visitatori nel mondo grazie alla sua capacità di parlare ad un pubblico molto vasto. Escher è amato da chi conosce l’arte, ma anche da chi è appassionato di matematica, geometria, scienza, design, grafica. Nelle sue opere confluiscono una grande vastità di temi, e per questo nel panorama della storia dell’arterappresenta un unicum.

Numerose opere inedite

Autoritratto, 1929. © 2023 The M.C. Escher Company

La mostra di Roma presenta al pubblico, oltre ai suoi capolavori più celebri, anche numerose opere inedite. Un’antologica di circa 300 opere che comprende l’ormai iconica Mano con sfera riflettente (1935), la celebre serie degli Emblemata, e tantissime altre.

In esposizione anche una ricostruzione dello studio che l’artista aveva a Baarn in Olanda con i vari strumenti originali coi quali il Maestro produceva le sue opere e il cavalletto portatile che Escher portò con sé in giro per l’Italia.

Escher visse a Roma per dodici anni

Sacerdoti mummificati a Gangi, Sicilia, 1932. © 2023 The M.C. Escher Company

Dopo vari viaggi in Italia iniziati nel 1921 quando visitò la Toscana, l’Umbria e la Liguria, Escher giunse a Roma dove visse per ben dodici anni, dal 1923 al 1935, al civico 122 di via Poerio, nel quartiere di Monteverde vecchio.

Il periodo romano ebbe una forte influenza su tutto il suo lavoro successivo che lo vide prolifico nella produzione di litografie e incisioni soprattutto di paesaggi, scorci, architetture e vedute di quella Roma antica e barocca che lui amava indagare nella sua dimensione più intima, quella notturna, alla luce fioca di una lanterna.

Notturni romani

Maurits Cornelis Escher, San Michele dei Frisoni, Roma (Decimo secolo), 1932. © 2023 The M.C. Escher Company

Le notti passate a disegnare, seduto su una sedia pieghevole e con una piccola torcia appesa alla giacca, sono annoverate dall’artista tra i ricordi più belli. In mostra a Palazzo Bonaparte, infatti, sarà presente anche la serie completa dei 12 “notturni romani” prodotta nel 1934 – tra cui “Colonnato di San Pietro”, “San Nicola in Carcere”, “Piccole chiese, Piazza Venezia” – insieme ad altre opere che rappresentano i fasti dell’antica Urbe come Roma (e il Grifone dei Borghese) del 1927, San Michele dei Frisoni, Roma (1932) e Tra San Pietro e la Cappella Sistina (1936).

La mostra, col patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits ed è curata da Federico Giudiceandrea e Mark Veldhuysen.

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