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“Finché non saremo libere”: arte e diritti a Brescia

“Finché non saremo libere”: arte e diritti a Brescia

Prosegue al Museo di Santa Giulia il filone delle mostre dedicate alla condizione delle donne nel mondo. L’obiettivo, stavolta, è sull’Iran

Brescia. Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Associazione Genesi e Festival della Pace hanno organizzato la mostra Finché non saremo libere a cura di Ilaria Bernardi. La mostra rimarrà aperta fino al 28 gennaio 2024 nelle sale del Museo di Santa Giulia: un’esposizione dedicata al tema
drammaticamente attuale della condizione femminile nel mondo, con particolare focus
sull’Iran. Foto d’apertura: Sonia Balassanian, Untitled (Self Portrait), 1982, Collage e acrilici su carta. Rigo Saitta Collection

La lotta delle donne iraniane

Zoya Shokoohi Still dal video di Attraversa il confine, 2021

Finché non saremo libere declina al femminile il titolo del libro Finché non saremo liberi. IRAN la mia lotta per i diritti umani di Shirin Ebadi, avvocatessa e pacifista iraniana esule dal 2009, prima donna musulmana Premio Nobel per la pace (2003) per i suoi sforzi per la democrazia e i diritti umani, in particolare delle donne, dei bambini e dei rifugiati.
Un’esposizione con un significato ancora più importante dopo la proclamazione del Premio Nobel per la Pace 2023, che il prossimo dicembre verrà conferito a Narges Mohammadi – attivista iraniana, vice-presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani, imprigionata dalle autorità iraniane nel maggio 2016 e ancora in carcere – “per la sua battaglia contro l’oppressione delle donne in Iran e per promuovere diritti umani e libertà per tutti” e l’assegnazione del Premio Sacharov 2023 per la libertà di pensiero a Jina Mahsa Amini e al movimento di protesta iraniano “Donne Vita Libertà” annunciato lo scorso 19 ottobre a Strasburgo dalla presidente del Parlamento europeo
Roberta Metsola.

Quarta mostra del filone arte e diritti

Locandina della mostra di Zehra Doğan al Museo di Santa Giulia nel 2020.

La mostra Finché non saremo libere prosegue ed espande un filone di ricerca e approfondimento promosso dal 2019 da Fondazione Brescia Musei, che ha scelto di indagare contesti geo-politici di stringente attualità attraverso la prospettiva e la produzione di artisti contemporanei.
Capitoli precedenti di questo filone sono state le mostre dedicate al rapporto tra arte e diritti che hanno visto protagonisti l’artista e attivista turca Zehra Doğan (Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche, 2019), che proprio grazie a questa sua esposizione personale fu inserita da The Art Newspaper tra le 100 persone più influenti nel mondo dell’arte contemporanea; l’artista e attivista cinese Badiucao (La Cina non è vicina, 2021) – protagonista nel 2022, grazie al successo della mostra bresciana, di una travelling exhibition al Dox Center for Contemporary Art di Praga, MADe IN
CHINA
– e l’artista e attivista russa Victoria Lomasko (The Last Soviet Artist, 2022).

GUARDA LE OPERE IN MOSTRA E LEGGI LA PRESENTAZIONE DELLE ARTISTE

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