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Il CAI in piazza per le Apuane, contro l’estrattivismo

Il CAI in piazza per le Apuane, contro l’estrattivismo

A Carrara una due giorni (16-17 dicembre) organizzata da CAI e altre associazioni contro l’eccesso di attività estrattive nelle Alpi Apuane

Carrara. Sensibilizzare la cittadinanza, le istituzioni e il mondo delle imprese sulle conseguenze, di natura ambientale ed economica, degli eccessi dell’attività estrattiva nelle Alpi Apuane, proponendo alternative sostenibili per questi territori montani é l’obiettivo della manifestazione nazionale Le montagne non ricrescono. Fermiamo l’estrattivismo in Apuane e ovunque e della due giorni in difesa delle montagne di sabato 16 e domenica 17 dicembre a Carrara.

Ogni anni spariscono 5 milioni di tonnellate di montagne

Cava di Bettogli. Foto CAI

Promotori sono il Club alpino italiano, con la Commissione centrale tutela ambiente montano e il Gruppo regionale Cai Toscana, Arci, Athamanta, Comitato Comunità Civica della Cappella di Seravezza (LU), Coordinamento ambientalista apuoversiliese e Italia Nostra, riuniti nell’Assemblea per l’accesso alla montagna. Oltre a loro, sono un centinaio le realtà aderenti alla giornata, tra cui diverse Sezioni Cai.

L’attività estrattiva nelle Apuane

Con il termine “estrattivismo” le associazioni intendono un sistema in cui le aspettative del mondo imprenditoriale legato alle cave si impongono sulle esigenze sociali, ambientali ed economiche delle comunità. L’Assemblea per l’accesso alla montagna evidenzia che dalle Alpi Apuane vengono estratte ogni anno cinque milioni di tonnellate di montagna, un’attività che genera ingenti guadagni per pochi e incalcolabili danni per gli ecosistemi e la popolazione.

Negli ultimi trent’anni è stato estratto più marmo che nei precedenti 2000 anni. L’80%  di esso viene in larga parte utilizzato per l’industria del carbonato di calcio, mentre meno dell’1% è destinato all’arte. Oggi nelle Alpi Apuane sono presenti oltre 160 cave attive  e più di 500 inattive, mentre sono oltre 10 milioni i metri quadrati di territorio ridotto a discariche di scarti di estrazione.

Il CAI:fermiamo l’estrattivismo

In piena crisi climatica, la marmettola (cioè il fango carbonatico prodotto dall’attività di estrazione) compromette le acque di uno dei più importanti bacini idrici d’Italia, che viene incessantemente inquinato. L’occupazione industriale della montagna, inoltre, ostacola l’accesso e la frequentazione  da parte degli escursionisti, contrastando così lo sviluppo di economie sostenibili alternative. Sono diversi i sentieri interrotti o cancellati  a causa delle attività estrattive in aree che li intercettano.

Il convegno di sabato 16 dicembre 2023 (ore 8:30, Sala Garibaldi, via G. Verdi 15c) analizzerà l’”estrattivismo” come paradigma a cui contrapporre un diverso ed equilibrato modello sociale ed economico. Nel pomeriggio alle ore 14 un corteo partirà dallo Stadio dei Marmi e attraverserà il centro storico della città fino piazza Alberica. 
Domenica 17 dicembre, Athamanta curerà la giornata aperta a tutti Il futuro delle montagne strutturata in otto tavoli di lavoro. Per maggiori informazioni: 16dicembrecarrara.it.

Ermanno
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