Al CARMI di Carrara la mostra “Altre voci, altri luoghi. Fotografare per comprendere il mondo”. Protagonisti gli scatti di Uliano Lucas
Carrara. Sabato 3 febbraio 2024 inaugura al CARMI Museo Carrara e Michelangelo di Villa Fabbricotti la mostra fotografica di Uliano Lucas Altre voci, altri luoghi. Fotografare per comprendere il mondo intorno a noi. Foto d’apertura: Quartiere di Dobrinja, Sarajevo, 1993. © Archivio Uliano Lucas
Sessant’anni a documentare i cambiamenti
La mostra, aperta fino al 5 maggio 2024, è promossa dal Comune di Carrara e curata dall’associazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani di Fosdinovo (MS). L’iniziativa è patrocinata inoltre dalla Regione Toscana, dall’Istituto Storico della Resistenza Apuana e dall’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Uliano Lucas (Milano, 1942) è uno dei più importanti autori della fotografia sociale italiana e da oltre sessant’anni documenta i mutamenti sociali, politici e culturali in tutto il mondo. Ha realizzato reportage con indagini sociali e antropologiche su città, hinterland e l’umanità varia che li abita, la contestazione studentesca e operaia; l’Africa con la decolonizzazione e le guerre di liberazione; le istituzioni totali (manicomi, caserme, carceri), la vita degli emigranti in Europa, la guerra in Occidente (Sarajevo, Libano, Palestina, Eritrea), il mondo del lavoro, i cambiamenti nel costume e nel tessuto territoriale e sociale.
Sguardo inedito e umanissimo
Per Lucas ritiene il compito del fotografo non è solo quello di fotografare ma anche quello di immergersi nel mondo e sforzarsi di capirlo. La sua fotografia ha una dimensione narrativa, un racconto per immagini nei vari ambiti: viaggio, emigrazione, lavoro, battaglie civili, paesaggio, rivolte, conflitti.
Temi legati da un filo rosso, quello della ricerca di una dignità umana, presente non solo nei momenti eroici ma anche nei contesti più degradati, nella più conclamata delle ingiustizie; la poetica fotografica di Lucas mette al centro la ricerca di altre voci e altri luoghi, per consegnarci uno sguardo inedito e umanissimo.
Sette sezioni
La mostra è un viaggio in bianco e nero con più di 50 scatti e un’installazione multimediale che raccontano l’attività del fotoreporter dagli anni Settanta a oggi.
La mostra si articola in 7 capitoli: Milano che cambia (1960-2018), dall’ “iniziazione” culturale nel mitico Bar Giamaica, fino alle ultime immagini della metropoli, passando per la strage di Piazza Fontana e il funerale di Pinelli.
Il lungo Sessantotto
Nella sezione Sognatori e ribelli (1960-1976) si raccontano gli anni della ribellione studentesca e operaia, il lungo Sessantotto. Lavoro e lavori (1971-2017), una indagine sui mestieri in varie epoche e latitudini. Istituzioni totali (1968-2018): la chiusura dei manicomi, la caserma e il carcere. Libertade. Guinea-Bissau (1969), Angola (1972), Portogallo (1972 e 1974) è un capitolo in cui Lucas racconta le lotte di liberazione, la decolonizzazione dell’Africa e la caduta dell’ultimo regime fascista in Europa. Guerra o pace (1970-2018): immagini delle guerre raccontate in modo del tutto originale. La condizione umana (1968-2021), indagine sulla bellezza delle vite ai margini.
Catalogo
Il catalogo della mostra con più di 140 fotografie è edito da Edizioni ETS Pisa, a cura di Archivi della Resistenza in collaborazione con Tatiana Agliani.
In primavera Lucas sarà protagonista di due mostre: una in Portogallo a Coimbra e una in Brasile a Brasilia.
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