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Toulouse-Lautrec a Rovigo. Non solo manifesti

Toulouse-Lautrec a Rovigo. Non solo manifesti

La mostra presenta Toulouse-Lautrec a tutto tondo. Non solo artista grafico ma pittore a confronto con realisti, impressionisti, simbolisti

Rovigo. La grande mostra dell’anno di Palazzo Roverella, dal 23 febbraio al 30 giugno 2024, è riservata a Henri de Toulouse-Lautrec, artista francese tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo. Foto apertura: Étude de nu, femme assise sur un divan, 1882 © Musée Toulouse-Lautrec, Albi foto F. Pons

Oltre lo stereotipo

Henri de Toulouse-Lautrec, Femme se frisant, 1890 © Mairie de Toulouse, Musée des Augustins / foto Daniel Martin

La mostra va oltre lo stereotipo di Toulouse-Lautrec mero creatore di manifesti, presentando dipinti e pastelli provenienti da musei americani ed europei. Opere che evidenziano la sua abilità di pittore a tutto tondo, in rapporto con realisti, impressionisti, simbolisti. Quanto alla creazione di manifesti, oltre alle celebri Affiches vengono esposti dipinti e disegni preparatori, affiancati a opere di numerosi artisti suoi contemporanei.

Il clima della Parigi fin de siècle

Débauche, copertina del Catalogue d’affiches artistiques, 1896 © Centre national du graphisme, Chaumont

Questa ricostruzione dell’intera attività di Toulouse-Lautrec attraverso le sue opere (60, più di 200 opere complessive esposte) evoca la vivacità della scena artistica parigina, superando il riduttivo concetto di Belle Époque.
L’esposizione è arricchita da approfondimenti sull’ambiente artistico parigino in cui operava l’artista: “Parigi 1885-1900”; “Le Chat Noir”; “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”; “Il rinnovamento della grafica”.

Il movimento Les Arts Incohérents

Divan japonais, 1893, litografia. Collezione Michel & Sonja Langenstein Foto © David Bordes

Una sezione infine riguarda il movimento “Les Arts Incohérents”, anticipatore di molte tecniche adottate da avanguardie del Novecento come il Dadaismo. Le opere del gruppo, date per disperse, sono state ritrovate nel 2018.
Nel catalogo studi di Nicholas Zmelty sulla grafica, Johan Naldi su Les Arts Incohérents, Mario Finazzi sugli artisti spagnoli a Parigi e Bertrand du Vignaud sul rapporto tra Marcel Proust e l’artista.

Ermanno
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