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Ponti di primavera: weekend di sorprese in Valtellina

Ponti di primavera: weekend di sorprese in Valtellina

Paradiso per chi pratica lo sci. Eden per i buongustai. Ma la Valtellina riserva sorprese anche a chi ama scoprire tesori d’arte sempre nuovi

Un Paradiso per chi ama sciare (è nevicato tantissimo, sulle piste attualmente c’è più di un metro di neve). Un Eden per i viaggiatori gourmet. Un territorio che riserva molte sorprese a chi ama scoprire sempre nuovi tesori d’arte. La meta perfetta per i ponti di primavera è la Valtellina. Foto d’apertura: Livigno, freeride; ph S. Confortola.

Partiamo dal capoluogo, Sondrio

Salone dei balli, Palazzo Sertoli, Sondrio

Sondrio vanta numerosi palazzi storici che raccontano e custodiscono la storia della Valtellina. Palazzo Sertoli stupisce turisti e passanti per le sue facciate austere ed eleganti che si contrappongono agli interni, dove ci sono forti richiami al rococò. Di particolare bellezza è il “salone dei balli”, una sala del secondo piano decorata con stucchi e dipinti.
Altra tappa in città è Palazzo Sassi de’ Lavizzari che ospita il MVSA, Museo Valtellinese di Storia e Arte, un luogo a misura di bambino dove gli ospiti possono conoscere la storia della Valtellina e le sue diverse espressioni artistiche attraverso laboratori e visite guidate.

A spasso nella storia

Girando per la città si possono ammirare altri palazzi tra cui Palazzo Pretorio, sede del Municipio, Palazzo MartinengoPalazzo Muzio che ospita gli uffici della Provincia e Villa Quadrio, sede della Biblioteca Rajna con un grande salone dei concerti decorato da spettacolari stucchi.
Non solo palazzi ma anche castelli. Castello Masegra, in posizione strategica, ospita il CAST, il CAstello delle STorie di montagna che è un museo narrante e invita i suoi ospiti a conoscere la cultura montana rappresentata da storie di alpinismo, arrampicata e ambiente; il Museo dei Minerali della Valtellina e della Valchiavenna è un’incredibile raccolta di minerali. Il Castello Grumello, invece, si trova a pochi chilometri da Sondrio e venne donato al FAI nel 1990.

 Una notte dentro un gatto delle nevi in Valmalenco

Dormire all’interno di un gatto delle nevi e circondati dalle montagne innevate è sicuramente un’ esperienza unica nel suo genere. Da qualche anno, i più coraggiosi possono provare questa emozione in Valmalenco, che è una valle laterale della Valtellina poco istante da Sondrio. Stiamo parlando della suite Due cuori in pista, situata in alta quota e costruita all’interno di un gatto delle nevi. Dopo aver preso la funivia Snow Eagle che porta a quota 2.000, gli ospiti verranno accompagnati da una motoslitta che, attraversando boschi silenziosi, raggiungeranno la cima dell’Alpe Palù.
La suite si trova proprio qui e regala ai suoi ospiti un soggiorno intimo e unico: il letto matrimoniale è posizionato di fronte a una parete vetrata che si affaccia sulle cime del Bernina mentre all’interno del bagno si trova una vasca di design. Per rendere il tutto ancora più romantico, gli ospiti possono decidere di essere accompagnati per cenare all’interno di uno dei rifugi della Valmalenco dove potranno degustare piatti tipici valtellinesi.

Degustazioni di vino Sassella direttamente dalla botte

Triasso. Courtesy Coop Agricvola Triasso e Sassella

Nascosto alla vista, fra le rocce antiche e i vigneti della Sassella, nel cuore del Valtellina Superiore DOCG a ovest di Sondrio, il minuscolo borgo di Triasso conserva ancora l’antica tradizione viticola Valtellinese. Sui terrazzamenti faticosamente realizzati dagli antenati, i soci della Cooperativa Agricola Triasso e Sassella (vicolo Oria 11 B, Sondrio, frazione Triasso) lottano con tenacia per salvaguardare questo patrimonio di cultura contadina. La proposta di percorso gustativo “Dalla botte alla bottiglia” (€ 25; per prenotazioni: Strada del vino Valtellina) prevede visita alla cantina storica e alla vigna, assaggi dalla botte e tre assaggi in bottiglia, piccola selezione di formaggi del territorio.

Teglio, la meraviglia di Palazzo Besta (e dei pizzoccheri)

Palazzo Besta

Teglio è un piccolo comune della provincia di Sondrio rinomato per ospitare l’Accademia del Pizzocchero. Tra una sosta golosa e l’altra, i viaggiatori possono andare alla scoperta di Palazzo Besta, palazzo rinascimentale che lqscia a bocca aperta. Nelle decorazioni pittoriche, scene dell’Eneide, dell’Orlando Furioso, delle Metamorfosi e scene bibliche. Al piano terra si trova l’Antiquarium, dove sono custodite testimonianze della preistoria valtellinese. Attualmente Palazzo Besta ospita la mostra di Martina Fontana La natura della difesa (dall’8 marzo al 18 maggio 2024).

I tesori di Tirano

Tirano, Palazzo Salis, il Saloncello. Ph Previsdomini

Tirano è un importante città valtellinese che, grazie alla sua posizione strategica non lontano dal confine con la Svizzera, in passato svolse il ruolo di crocevia. La cittadina ospita numerosi palazzi storici, tra cui Palazzo Salis, prestigiosa residenza costruita tra il XVI e il XVII secolo visitabile seguendo un circuito museale che attraversa le 10 stanze più belle dell’edificio tra cui la “Camera delle 8 meraviglie” e il “Saloncello”, una stanza a volta con affreschi a trompe l’oeil. L’apertura è prevista per Pasqua.

Tirano, Palazzo Salis. Ph Previsdomini

Grosio e il gioiello di Villa Visconti Venosta

Non lontano da Tirano, in direzione Bormio, si trova Grosio, un paese che custodisce Villa Visconti Venosta. L’edificio venne eretto dal marchese Emilio Visconti Venosta, che desiderava una dimora di famiglia per i soggiorni in Valtellina. La Villa è di stile rinascimentale ed è circondata da un parco di maestosi alberi secolari, aperto al pubblico; al suo interno, invece, si possono ammirare preziosi oggetti d’arte custoditi in stanze ricche di storia, una biblioteca e un museo. L’apertura è prevista per il 29 marzo.

Il Parco delle Incisioni Rupestri si trova tra Grosio e Grosotto ed è la più importante testimonianza del passaggio di antiche popolazioni sul territorio valtellinese. L’attrazione che dà il nome al sito è la Rupe Magna, una delle più grandi rocce incise di tutto l’arco alpino, con oltre 5.000 raffigurazioni antropomorfe e geometriche databili tra la fine del Neolitico e l’Età del Ferro. Al suo interno sorgono altri due edifici di grande interesse storico, il Castello di San Faustino risalente al X-XI secolo, e il Castello Nuovo, struttura fortificata edificata fra il 1350 e il 1375. Il Parco è inserito in un contesto paesaggistico di grande bellezza ed è particolarmente apprezzato sia dagli amanti della montagna e delle escursioni all’aria aperta sia dagli appassionati di storia antica. Dal 1° aprile verrà esteso l’orario di apertura.

Bormio

Screenshot dal canale YouTube del Sistema Museale Valtellina

Palazzo De Simoni è una dimora nobiliare di Bormio. L’edificio sorge sui resti di un castello medievale di cui si intravede la torre e presenta tratti tipici delle ricche dimore bormine. Il suo elegante portale invita i turisti a entrare e perdersi tra le cantine, le rimesse, il giardino e il piano nobile.

Bormio, Museo Civico

All’interno del Palazzo si trova il Museo Civico, caratterizzato da tipiche sc’tue (stanze) in legno mentre nelle 27 sale custodisce la storia del paese raccontando usi, costumi e mestieri di una volta, ritratti e dipinti legati alla cultura locale oltre a reperti bellici e alla narrazione degli sport della neve, per cui Bormio è famosa.

Bormio, relax alle terme

Terme Bagni Vecchi

Bormio ospita ben tre centri termali che diventano la conclusione perfetta dopo una giornata trascorsa sugli sci o semplicemente per trascorrere dei momenti rilassanti. Bormio Terme è la struttura che si trova in paese ed è particolarmente indicata per tutte le famiglie in quanto attrezzata anche per i più piccoli con acquascivolo e giochi acquatici. QC Terme Bagni Nuovi QC Terme Bagni Vecchi, invece, sono due strutture situate all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio e pensate per ospiti che cercano un luogo che inviti al totale relax; QC Terme Bagni Nuovi è all’interno di un grand hotel in stile liberty e presenta quattro settori con diversi percorsi termali; QC Terme Bagni Vecchi, invece, è considerato una vera e propria fortezza del benessere.

Livigno, record di neve nel Piccolo Tibet

Le copiose nevicate di questi giorni fanno ben sperare gli appassionati di sport invernali: un’abbondante coltre di soffice neve fresca si è stesa su Livigno. Nel Piccolo Tibet le immense distese di neve soffice e fresca sono perfette per i fan del freeride, che posso affrontare in tutta sicurezza le spettacolari discese al di fuori delle piste battute accompagnati dalle Guide Alpine.
Per chi vuol vivere un’esperienza di freeride altamente adrenalinica, è disponibile l’heliski: il divertimento inizia con il decollo in elicottero e prosegue raggiungendo i punti più alti delle Alpi livignasche, dove poi i freeriders – istruiti sulle informazioni di sicurezza e accompagnati da una Guida Alpina UIAGM – potranno lanciarsi in un’emozionante discesa fuoripista.

Passeggiata con le ciaspole

Plascianet

Percorso impegnativo da fare con le ciaspole, ma di grande soddisfazione quello che porta fino al baitel di Plascianet, dove si ammira una bellissima vista su Livigno. Il percorso, segnalato con paline verdi e fucsia, è raggiungibile con il servizio di trasporto urbano gratuito: scendere alla fermata “Palipert Florin 60”, e poi 50 mt in direzione del paese. Qui iniziano i primi pali che salgono per una traccia che in poco piu’ di un’ora di cammino porta ad uno dei famosi baitel di Livigno. I baitel sono piccole baite di proprietà comunale aperti e disponibili all’utilizzo di chi ne ha bisogno. Si scende poi dallo stesso itinerario. Info su altre ciaspolate da Livigno.

Morbegno, a Palazzo Malacrida il trionfo del rococò

Salone di Palazzo Malacrida dopo restauro. Foto Martegani. Atsutev, CC BY-SA 4.0, tramite Wikimedia Commons

Ripassando da Sondrio e tornando in bassa valle si incontra Morbegno con Palazzo Malacrida. L’esterno dell’edificio è molto austero e sobrio mentre l’interno è in grado di lasciare i turisti a bocca aperta. Una volta entrati, infatti, ci si imbatte in un ampio atrio con volte a crociera decorate a stucchi con colori tenui; al primo piano, invece, va in scena il meglio del  rococò e si possono ammirare le quadrature di Giuseppe Coduri, con prospettive architettoniche che creano l’illusione di ampliamento degli spazi grazie all’effetto del trompe l’oeil, e alcuni capolavori di Cesare Ligari, tra cui il Trionfo della verità nelle arti e nelle scienze. Altre info

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