Aperture straordinarie e serali della mostra sull’Ukiyoe al Museo di Roma con 150 capolavori dell’arte giapponese Edo tra il ‘600 e l’800
Roma. La grande mostra Il mondo fluttuante. Ukiyoe. Visioni dal Giappone in corso fino al 23 giugno 2024 al Museo di Roma a Palazzo Braschi, estende gli orari di ingresso con una serie di aperture straordinarie. Foto apertura: Kikugawa Eizan Raccolta moderna di bambini come tesori 1809 Silografia policroma 26,3 x 38,6 cm ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone
Aperto fino alle 21 anche a Pasquetta
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Utagawa Kuniyoshi I tre vassalli [di Yorimitsu] Shumenosuke Sakata no Kintoki, Usui no Sadamitsu, Genji no Tsuna e demoni 1861 Silografia policroma, trittico 37 x 75,4 cm Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone |
Per il grande successo riscosso dall’esposizione, la mostra rimarrà straordinariamente aperta fino alle 21 nelle giornate di sabato, domenica e festivi a partire da sabato 9 marzo, con ultimo ingresso alle 20.
La mostra sarà aperta anche lunedì 1° aprile 2024 Pasquetta, dalle ore 10 alle ore 21; il 25 aprile l’orario sarà prolungato alle 21. I restanti giorni della settimana, dal martedì al venerdì, l’orario di apertura rimane invariato dalle 10 alle 19 con ultimo ingresso alle 18.
Tra Seicento e Ottocento
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La mostra promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e coprodotta da MondoMostre presenta 150 capolavori di epoca Edo, tra il ‘600 e ’800, focalizzandosi sull’ukiyoe, il filone artistico più innovativo del tempo. Letteralmente traducibile come “immagini del mondo fluttuante”, è un genere pittorico che include rotoli da appendere e da srotolare tra le mani, ma anche paraventi e stampe in policromia.
L’apertura all’Occidente
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Utagawa Hiroshige II Veduta dal piano superiore [della casa da tè Gankirō] nel quartiere di piacere di Miyozaki a Yokohama 1860 Silografia policroma, trittico 35,6 x 74,7 cm ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone |
La mostra offre una panoramica dei circa 250 anni sotto il governo militare dei Tokugawa, un lungo periodo di pace e di grandi cambiamenti sociali, economici ed artistici che si chiuse con la riapertura del Paese agli scambi con l’Ooccidente a partire dalla metà dell’800 e la Restaurazione Meiji che riportò al potere l’Imperatore.
Sono rappresentati i più importanti maestri dell’ukiyoe in Giappone, oltre 30 artisti, dalle prime scuole Seicentesche fino ai nomi più noti di Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai, Tōshusai Sharaku, Keisai Eisen e alla grande scuola Utagawa con Toyokuni, Toyoharu, Hiroshige, Kuniyoshi, Kunisada.
Vera rivoluzione culturale
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Kitagawa Utamaro Giovani donne e inserviente raccolgono i cachi 1803-1804 Silografia policroma, trittico 37,5 x 76,3 cm ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone |
La tecnica dell’ukiyoe, importata dalla Cina, implementò la diffusione di immagini e libri permettendo una produzione in serie. La produzione di stampe creò un vero e proprio mercato: pittori, intagliatori, stampatori, calligrafi lavoravano in atelier sotto un editore.
La grande novità dell’ukiyoe erano i soggetti, diversi dalla grande pittura parietale e dalle scuole classiche di Kyoto. A Edo a dettare gusti e mode era la classe cittadina composta di mercanti, che poteva permettersi lussi e intrattenimenti. Ukiyo, non più inteso in senso buddhista come esecrabile attaccamento al mondo terreno, ora invitava al godimento dell’attimo fugace e di tutto ciò che era alla moda.
Arte contro la censura
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Utagawa Yoshiiku Confronto di fianchi snelli come salici nella neve ai bagni pubblici Yanagi, dalla serie Usanze annuali del giorno d’oggi 1868 Silografia policroma, trittico 35,5 x 72,5 cm ©Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone |
In questo senso l’ukiyoe è testimonianza della società giapponese del tempo, degli usi e dei costumi, delle mode da indossare, dei luoghi naturali e delle vedute urbane più ricercate. Dalle immagini del teatro kabuki coi i volti degli attori più famosi fino ai quartieri di piacere con cortigiane e geisha altrettanto note, agli spettacoli di danza, musica e di intrattenimenti con ogni forma d’arte.
L’ ukiyoe in Giappone dietro al racconto di nuove mode e stili di vita, lascia trasparire anche una raffinatezza culturale testimoniata dalla diffusione delle arti, talvolta utilizzate come espediente per aggirare la censura del governo che vietava opere dove apparivano cortigiane e attori, nascoste da artisti ed editori sotto velati insegnamenti morali e moralistici.
La moda del tempo
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Accanto a dipinti e silografie sono esposti anche strumenti musicali, giochi da tavolo, un soprakimono (uchikake) e accessori del corredo femminile e maschile alla moda, restituendo così la realtà di molti oggetti d’arte applicata rappresentati nell’ ukiyoe in Giappone e collezionati a fine Ottocento dai primi artisti e professionisti italiani residenti nel Paese del Sol Levante.
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